18/12/2017
Categoria: Notizie
Il 1 dicembre è stato firmato dal ministro Graziano Delrio il "decreto BIM" per la digitalizzazione negli appalti pubblici. Il provvedimento attuativo del Codice dei Contratti Pubblici disciplina l'obbligo di bandire gare d'appalto pubbliche con il Building Information Modeling e si presenta come una svolta nel processo realizzativo delle costruzioni, coprendo aspetti quali la progettazione, la gestione documentale, la definizione dei contratti e degli attori coinvolti nella filiera.
Il decreto BIM è stato emanato in attuazione dell'articolo 23, comma 13, del D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (nuovo Codice Appalti) e definisce degli step di introduzione all’obbligatorietà dell’utilizzo del BIM in relazione all'importo di base della gara. L'utilizzo del BIM sarà quindi obbligatorio del 1° Gennaio 2019 per opere di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro e sarà progressivamente esteso fino all’introduzione in tutto il sistema degli appalti pubblici nel 2025.
Dalla lettura del testo del provvedimento si evince che, nonostante l'assenza di riferimento alle norme UNI 11337, la filosofia del decreto sposa quella normativa per quanto riguarda la definiziona degli aspetti tecnici, delle figure coinvolte e dei documenti a supporto del processo di digitalizzazione. Viene inoltre sottolineata l’importanza di uno scambio di informazioni aperto e costante tra tutti gli attori della filiera. Infine, come chiaramente specificato nel decreto, ogni attore, dalla committenza pubblica alla stazione appaltante, sarà coinvolto in questa “rivoluzione BIM” con responsabilità e ruoli ben definiti.
Con questo testo normativo viene quindi nuovamente sancito che il BIM non possa essere considerato meramente come uno strumento o un software ma che vada inteso in senso più ampio come necessità di adottare un nuovo approccio e un nuovo metodo durante tutto il processo costruttivo.
Il decreto BIM è stato emanato in attuazione dell'articolo 23, comma 13, del D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (nuovo Codice Appalti) e definisce degli step di introduzione all’obbligatorietà dell’utilizzo del BIM in relazione all'importo di base della gara. L'utilizzo del BIM sarà quindi obbligatorio del 1° Gennaio 2019 per opere di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro e sarà progressivamente esteso fino all’introduzione in tutto il sistema degli appalti pubblici nel 2025.
Dalla lettura del testo del provvedimento si evince che, nonostante l'assenza di riferimento alle norme UNI 11337, la filosofia del decreto sposa quella normativa per quanto riguarda la definiziona degli aspetti tecnici, delle figure coinvolte e dei documenti a supporto del processo di digitalizzazione. Viene inoltre sottolineata l’importanza di uno scambio di informazioni aperto e costante tra tutti gli attori della filiera. Infine, come chiaramente specificato nel decreto, ogni attore, dalla committenza pubblica alla stazione appaltante, sarà coinvolto in questa “rivoluzione BIM” con responsabilità e ruoli ben definiti.
Con questo testo normativo viene quindi nuovamente sancito che il BIM non possa essere considerato meramente come uno strumento o un software ma che vada inteso in senso più ampio come necessità di adottare un nuovo approccio e un nuovo metodo durante tutto il processo costruttivo.